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Prima Riunione della cabina di Regia istituita con il protocollo siglato dalla Caritas Italiana e dall’Ispettorato Interregionale del Sud sullo sfruttamento lavorativo

Si è tenuto giovedì 13 febbraio 2020 il primo incontro della Cabina di Regia istituita nel dicembre 2019 con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa tra l’Ispettorato Interregionale del Lavoro del Sud, con le sue direzioni territoriali in Campania, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria, costituisce uno dei principali attori nell’applicazione della legge 199/2016 nel Sud Italia e la Caritas Italiana, impegnata da anni contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura grazie al progetto Presidio. 
Quella dell’Ispettorato del lavoro è una funzione molto spesso sconosciuta alle potenziali vittime di sfruttamento che invece, se vi fosse un’adeguata informazione, potrebbe contribuire a rafforzare le azioni di prevenzione del lavoro nero e di tutela delle vittime di sfruttamento.  
Anche per queste ragioni il Protocollo ha previsto l’istituzione di una Cabina di regia interregionale, necessaria per favorire un confronto aperto e costante sulle problematiche che si riscontrano nei vari territori, sulle buone prassi e sulla condivisione di procedure e strumenti utili a favorire la comprensione dei fenomeni e l’emersione degli illeciti. 
La prima riunione della Cabina di Regia ha cosi visto la partecipazione dei Dirigenti e dei Capiprocesso degli ispettorati regionali, dell’Ufficio Nazionale Politiche Migratorie e dei Coordinatori dei Presidi del Sud di Caritas Italiana. Durante il proficuo incontro tenutosi presso la sede dell’Ispettorato Interregionale a Napoli si sono gettate le basi per costruire una piena ed efficace collaborazione tra i due Enti. 
Il ruolo dell’Ispettore del lavoro può diventare determinante nella rilevazione del fenomeno del lavoro nero e dello sfruttamento ma malgrado gli sforzi e le professionalità messe in campo, appare ancora molto debole il risultato delle azioni ispettive anche a causa di reticenze e di luoghi comuni nati intorno a questa figura che anche per questo, come è emerso nell’intervento del direttore Interregionale, non riesce ad avere un rapporto collaborativo e rassicurante con il lavoratore, soprattutto in situazioni delicate e di potenziale sfruttamento. Il ruolo della Caritas e dei suoi Presidi diventa così strategico perché può agevolare il passaggio di informazioni sulla funzione degli ispettori e sul loro lavoro, riducendo così la distanza che si è ingiustamente generata in questi anni e gettando le basi per l’avvio di una collaborazione costruttiva e sinergica, e perché può contribuire a sua volta a migliorare la conoscenza dei profili dei lavoratori da parte del personale ispettivo, e quindi delle dinamiche dello sfruttamento e delle buone prassi già sperimentate sui territori, favorendo la costruzione di linee di azione condivise e uniformi.
Caritas italiana ha sottolineato come spesso, nei contesti di sfruttamento, le vulnerabilità del lavoratore straniero rendono più fragile la sua posizione e quindi più ostico il rapporto di collaborazione e l’intervento di assistenza. La mancanza di reti familiari e sociali intorno a sé ed una condizione economica spesso precaria alimentano questa fragilità mentre la scarsa fiducia nelle istituzioni impedisce di rivolgersi con fiducia verso quanti potrebbero invece costituire un sostegno ed un aiuto valido. È questa un’equazione che deve essere ribaltata e la Cabina di regia proseguirà il suo lavoro nei prossimi mesi anche per il raggiungimento di questo obiettivo.